Il Piano di Vivibilità di Sant’Andrea di Conza

I tetti di Sant'Andrea di Conza (1)

Che cos’è il Piano di Vivibilità?

I tetti di Sant'Andrea di Conza (1)
I tetti di Sant’Andrea di Conza (1)

E’ un documento programmatico che disegna le tappe di azione del Comune di Sant’Andrea di Conza e di sviluppo del suo territorio, fino al 2023. Il responsabile scientifico è il prof. Ugo Morelli, responsabile tecnico l’arch. Mario Pagliaro.
Sarà realizzato attraverso un metodo e un processo – la pianificazione strategica – finalizzati ad aggregare e coinvolgere tutta la comunità locale in una riflessione sul proprio futuro e sulle azioni e i progetti per realizzarlo.
Piano di Vivibilità (PdV) di S. Andrea di Conza, sarà il contenitore unico delle scelte di governo relative alla combinazione dei fattori ecologici, culturali, demografici, urbanistici ed economici a Sant’Andrea di Conza.
Il suo obiettivo è la realizzazione di scelte strategiche per il ripopolamento demografico e lo sviluppo della vivibilità, in una prospettiva culturale, di economia circolare e sostenibile, ponendo al centro la comunità ed il suo sviluppo in termini di vivibilità

Qual è l’obiettivo?

L’obiettivo principale è quello di progettare e costruire, in modo condiviso, il futuro di Sant’Andrea di Conza.
Le condizioni specifiche di vivibilità e peculiarità distintive delle aree interne dell’Irpinia si confrontano oggi con alcune questioni che, in base a come saranno affrontate e risolte, determineranno il presente prossimo e il futuro delle comunità residenti.
Dal punto di vista demografico, sociale ed economico, il fatto di aver mantenuto un’identità distintiva nel legame sociale, nelle forme di vita comunitaria, nelle espressioni di solidarietà orizzontale, nel valore della memoria, può rischiare di essere un vincolo all’innovazione e allo sviluppo.
Quello stesso rischio può essere trasformato in una opportunità se si considera il valore crescente che l’economia dei luoghi sta assumendo, in particolare per la crisi ipermoderna della vivibilità metropolitana e per la crisi ambientale e climatica, ma anche per la ricerca di forme di vita comunitarie in netta espansione, a patto che sia sviluppata l’accessibilità soprattutto virtuale, digitale e comunicativa. Per queste vie, quelli che sono oggi fattori di difficoltà possono vedere il margine come luogo di innovazione sociale e culturale e di sperimentazione di nuove forme di vivibilità. Margine e piccole dimensioni possono diventare progetto di vivibilità nel tempo dell’infosfera e della sostenibilità.


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